mercoledì 12 settembre 2007

Canto notturno ( di un pastore errante dell'aria)

































Il navigante si perse

in un sogno

di stelle irrangiugibili;

da allora tutti i dati trasmessi

sono illeggibili:

ogni tanto ci arrivano segni che

registra solo il cuore:

forse, forse, non c'è stato mai,

e sono tutte storie.

In questa notte

seminata di nuvole

che non una luce trema,

ogni domanda è la risposta

a una domanda
della risposta prima;

ogni ritorno è una falsa partenza,

l'illusione di un movimento,

come questo bagno di lacrime

che non ho pianto.

Troppo cielo;

troppe foglie ha buttato il pensiero;

troppi nomi per dirne uno solo;

troppe, queste lezioni di volo:

fammi scendere,

portami via, via, via,

portami via con te,

portami a casa mia,

tienimi sempre,

via, via, via
,
un tempo io sognai,

prima di te sognai,

solo di ombre,

solo di ombre.

Nella memoria del mondo

ci sono battaglie
e nostalgie del cielo,

grandi navi portano a spasso la luce del pensiero:

ma io ricordo soltanto quel bacio,

quel giorno di primavera:

tutta la storia non vale il tuo bacio di una sera.

Io ti amo:

ho paura ogni istante che abbiamo;

ho paura di averti di meno;

come un cieco ti ho dato la mano;

non lasciarmela,

portami via, via, via,

portami via con te,

portami a casa mia,

tienimi sempre via, via, via,

un tempo io sognai,

prima di te sognai,

solo ombre,

e adesso...


R. Vecchioni

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