mercoledì 31 ottobre 2007

...Che non mi si dia consiglio


...Che non mi si dia consiglio ,
e che nessun confortatore si pensi
di lenire il mio dolore,
a meno che si tratti di qualcuno con le mie
stesse sventure.
Perchè ,fratello,gli uomini sanno ben consigliare e dir parole di
conforto per quelle sofferenze che essi medesimi non provano,
e se le provano tutte le loro massime si trasformano in impetuosa passione.
No,no ,è naturale che tutti parlino di sopportazione a coloro che si torcono
sotto il peso della sventura;
e nondimeno la virtu' di nessun uomo
è tanta da potere e sapere predicare la morale quando egli stesso
sopporta una pena eguale.
e quindi non mi date alcun consiglio.
La voce del mio
dolore è piu' forte di quella dei vostri precetti.

Molto rumore per nulla,W.Shakespeare

Cantilena all'angolo della strada


La pretesa freschezza della natura all'alba è un'illusione.

Tutto è così come l'avevamo lasciato al sopraggiungere della notte.

Giacciono, sparsi sul lastrico della città, i rottami del giorno precedente.

Senza contare che, in tutto il mondo, continuamente fa giorno.

Se il telefono ce lo comunicasse, udiremmo a ogni istante, del giorno e della notte:

spunta il sole, spunta il sole, spunta il sole.

Vero è che riceveremmo continuamente altrettanti annunzi:

il sole tramonta, il sole tramonta, il sole tramonta.

Perciò, quando sembra che,

al primo raggio che indora i fili di ragno fra i cespugli bagnati di rugiada,

tutto il creato canti: "È giorno, è giorno", non è tutto il Creato che canta,

e in quel momento c'è anche a qualche distanza da noi un luogo dove,

sentendosi il primo brivido della sera,

pare che il Creato mormori sul pianto delle cose:

"Pentimento, pentimento, il giorno è finito!

"Ma anche qui non è tutto il Creato, è un piccolo punto del Creato.


Achille Campanile, Cantilena all'angolo della strada!

martedì 30 ottobre 2007

Malgrado le pietre


Malgrado le pietre

A immagine umana

Rideremo ancora

Malgrado i cuori

Legati e mortali

Viviamo in speranza

Nulla ci riduce

A sogni senza sogni

A sopportare l'ombra

Di un'ora simile

Non c'è sull'ora

Dubbio o sospetto

Per sempre al mondo

Tutto muove e canta

Tutto muta e gode


Paul Èluard

lunedì 29 ottobre 2007

Ligabue - Niente Paura

Adoro Ligabue e la sua rabbia...


A parte che gli anni passano per non ripassare più
e il cielo promette di tutto ma resta nascosto li dietro al suo blu
ed anche le donne passano qualcuna anche per di qua
qualcuna ci ha messo un minuto
qualcuna è partita ma non se ne và

Niente paura, niente paura
Niente paura ci pensa la vita mi han detto così…
Niente paura, niente paura
niente paura si vede la luna perfino da qui.

A parte che ho ancora il vomito per quello che riescono a dire
Non sò se son peggio le balle oppure le faccie che riescono a fare.
A parte che i sogni passano se uno li fa passare
alcuni li hai sempre difesi altri hai dovuto vederli finire

Niente paura, niente paura
Niente paura ci pensa la vita mi han detto così…
Niente paura, niente paura
niente paura si vede la luna perfino da qui.

Tira sempre un vento che non cambia niente
mentre cambia tutto sembra aria di tempesta.
Senti un pò che vento forse cambia niente
certo e cambia tutto sembra aria bella fresca.

A parte che i tempi stringono e tu li vorresti allargare
e intanto si allarga la nebbia e avresti potuto vivere al mare.
Ed anche le stelle cadono alcune sia fuori che dentro
per un desiderio che esprimi te ne rimangono fuori altri cento.

Niente paura, niente paura
Niente paura ci pensa la vita mi han detto così…
Niente paura, niente paura
niente paura si vede la luna perfino da qui.

Niente paura, niente paura.




domenica 28 ottobre 2007

Il ritmo ottunde le mie povere idee


Il ritmo ottunde le mie povere idee

a me piacciono i revivals dei negri,

la loro segreta esuberanza:

se fossi vissuta in Africa,

avrei danzato attorno a un fuoco

dicendo ch’era il mio Dio.

Poiché son nata in Italia,

ballo intorno al tuo corpo

la danza dello stregone

affinché tu risorga

a risanarmi l’anima.

Ma nessuno che mi accompagni

con cembali o trombe dorate;

forse soltanto gli angeli

hanno pietà di un carme solitario.

Ho vergogna delle notti che hanno invaso il piacere,

vergogna di me stessa e paura,

che possa ancora ripetersi

che io diventi acqua

e che tu mi beva dal limbo

della tua luce segreta.

O ruscelletto mio, accorta voragine di sogno,

paradiso tremulo dei miei carmi,

portami alla tua serra,

che io muoia del profumo dei fiori,

irripetibile terra

di un amore ferito.

Alda Merini


sabato 27 ottobre 2007

Ed era un mattino bugiardo...


Ed era un mattino bugiardo

uno dei tanti mattini

in cui entrai in un nefasto sogno:

era un sogno di pesanti paure,

di zolle devastate

era il sogno di un impossibile amore.

Le nostre mani furono disserrate

schiodate come le mani del Cristo

inutili furono i nostri abbandoni,

qualcuno ci ferì alle spalle

non so chi, non so chi

forse una forza umana

forse la forza del destino

forse tu stesso, amore,

mi hai colpita alle spalle.



A.Merini

giovedì 25 ottobre 2007

Be careful of my Heart, Tracy Chapman

Come mi avevi chiesto, ecco il video musicale...

Il tè nel deserto


Si svegliò, aprì gli occhi. La stanza gli diceva poco o niente, profondamente immerso com'era nel non-essere da cui era appena affiorato. Se l'energia di accertare la propria collocazione nel tempo e nello spazio gli mancava, gliene mancava anche il desiderio. Sapeva soltanto di esistere, d'avere attraversato vaste regioni per ritornare dal nulla; c'era, al centro della sua coscienza, la certezza di una tristezza infinita e al tempo stesso rassicurante, poiché era la sola ad essergli familiare. Non aveva bisogno di ulteriore consolazione.

Paul Bowles, Il tè nel deserto

He awoke, opened his eyes. The room meant very little to him; he was too deeply immersed in the non-being from which he had just come. If he had not the energy to ascertain his position in time and space, he also lacked the desire. He was somewhere, he had come back through vast regions from nowhere; there was the certitude of an infinite sadness at the core of his consciousness, but the sadness was reassuring, because it alone was familiar. He needed no further consolation.
The Sheltering Sky

mercoledì 24 ottobre 2007

Be careful of my heart


You and your sweet smile
You and all your tantalizing ways
You and your honey lips
You and all the sweet things that they say
You and your wild wild ways
One day you just up and walked away

You felt me hurting
But I can forgive you for that now
You taught me something
Something took me half my life to learn
When you give all yourself away
Just tell them to be careful of your heart

Be careful of my heart
Be careful of this heart of mine
Be careful of my heart
heart
I just might break and send some splitters flying
Be careful of my heart
heart
Be careful

You you you
You you you
You you you
Took my love
Thought you took it all

You you you
You you you
You you you
Took my love
And now you're gone

But I'm not breaking down
And I'm not falling apart
I just lost a little faith
When you broke my heart
Given a chance
I might try it again
But I wouldn't risk it all this time

I'd save
A little love for myself
Enough for my heart to mend
A little love for myself
One day I just might love again
One day some sweet smile might turn my heart
One day I just might give all myself away
One day
One day
One day


Tracy Chapman

Rotola i dadi (Roll the Dice)


Se vuoi provarci
fallo fino in fondo
altrimenti non iniziare


se vuoi provarci
fallo fino in fondo


ciò potrebbe significare
perdere ragazze, mogli
parenti, lavori
e forse la tua mente


fallo fino in fondo


potrebbe significare
non mangiare per 3 o 4 giorni
potrebbe significare
gelare in una panchina nel parco
potrebbe voler dire prigione
potrebbe voler dire derisione
scherno, isolamento
l'isolamento è il regalo
tutti gli altri sono
per te una prova della tua resistenza
di quanto realmente desideri farlo
e lo farai
nonostante il rifiuto
e le peggiori avversità
e sarà meglio di qualsiasi altra cosa
tu possa immaginare


se vuoi provarci
fallo fino in fondo


non ci sono altre sensazioni
come questa
sarai solo con gli dei
e le notti
arderanno tra le fiamme


fallo
fallo
fallo
fino in fondo
fino in fondo


guiderai la vita fino alla
risata perfetta


è l'unico buon combattimento che c'è



Charles Bukowski

L'abbandono


La mia letteratura è emotiva, le mie storie sono emotive; l'unico spazio che ha il testo per durare è quello emozionale; se dopo due pagine il lettore non avverte il crescendo e si chiede: "Che cazzo sto a leggere?", quello che capisce niente mica è lui, cari miei, è lo scrittore.
Dopo due righe, il lettore deve essere schiavizzato, incapace di liberarsi dalle pagine; deve trovarsi coinvolto fino al parossismo, deve sudare e prendere cazzotti, e ridere, e guaire, e provare estremo godimento.Questa è letteratura.


Pier Vittorio Tondelli, L'abbandono

martedì 23 ottobre 2007

Se il giorno è finito


Se il giorno è finito
se gli uccelli non cantano più
se il vento ormai stanco è cessato
stendi su di me
il velo dell'oscurità più fitta
come hai avvolto la terra
nella coltre del sonno
e al tramonto teneramente hai chiuso i petali
dei fiori appassiti del loto.

Prima che il suo viaggio finisca
libera dalla vergogna e dalla povertà
il viandante che ha la bisaccia vuota,
le vesti lacere e polverose
e ogni energia esaurita.
Rinnova la sua vita come un fiore
sotto il mantello della tua dolce notte.


Rabindranath Tagore

Vola alta, parola...


Vola alta, parola, cresci in profondità,
tocca nadir e zenith della tua significazione,
giacchè talvolta lo puoi – sogno che la cosa esclami
nel buio della mente –
però non separarti
da me, non arrivare,
ti prego, a quel celestiale appuntamento
da sola, senza il caldo di me
o almeno il mio ricordo, sii
luce, non disabitata trasparenza…
La cosa e la sua anima? O la mia e la sua sofferenza?

M.Luzi

Cinema con...scasso


Domenica pomeriggio al cinema, con tanto di amici e rispettivi pargoli.
Per i miei figli è stata la prima volta e, tutto sommato, l'esperienza è stata positiva, a parte un calo dovuto al sonno nel finale. Si sono rimpinzati di pop corn tanto che ad un certo punto, mi è venuto il dubbio che si sarebbero fatti un'idea distorta del cinema, ovvero luogo in cui mangiare pop corn e patatine senza ritegno davanti ad un televisore gigante; unico neo: il buio.
E' stato divertente ma, sinceramente, la Pixar, ha fatto molto meglio con altri film (vedi Monster, Nemo etc.).
Siamo partiti con un temporale di quelli che era da tanto che non si vedevano, con tanto di grandine e pioggia da non vederci più niente, e la pioggia in questo caso, è stata galeotta...
Ebbene, dopo la visione del film, tutti contenti e soddisfatti ci appropinquiamo verso la macchina mentre ancora continuava a piovere.
Saliamo di corsa i miei figli, io, mio marito e chiudiamo lo sportello lato guida. Improvvisamente sentiamo un colpo, qualcosa che sbatte, riproviamo a chiudere lo sportello e di nuovo, ci giriamo e vediamo il finestrino posteriore della macchina (Fiat 500) staccato, supporti rotti, teneva per un pelo. Controlliamo cosa hanno preso, lo stereo no, i documenti della macchina no, cianfrusaglie varie no...
Ecco!!! Hanno rubato l'ombrello di mia figlia!
Certo con quel tempo, gli avrà fatto comodo...
Ormai coscienti dell'accaduto leghiamo con una cinghia il vetro della macchina, io di dietro a sostenerlo e, mentre continuava a piovere, ritorniamo verso casa.


«[29]A chi ti percuote sulla guancia,
porgi anche l’altra;
a chi ti leva il mantello,
non rifiutare la tunica.
[30]Dà a chiunque ti chiede;
e a chi prende del tuo,
non richiederlo»
(Lc 6, 29-30).

lunedì 22 ottobre 2007

Chiodo che dai forza all'anima...


Chiodo che dai forza all'anima, trapassandola

che, lasciandola esangue,

la lasci calda e pletorica;

disposta a tutto - a diventare tutto,

a conquistare tutto, a opporsi a tutto;

a vivere e a morire! -


E nulla importa, allora,

pericolo o malanno, frode o insidia;

tutto

si vince e solo col sorriso!


Juan Ramòn Jiménez

domenica 21 ottobre 2007

Sono cent'anni che non ho visto il suo viso






Sono cent'anni che non ho visto il suo viso


che non ho passato il braccio


attorno alla sua vita


che non mi sono fermato nei suoi occhi


che non ho interrogato


la chiarità del suo pensiero


che non ho toccato


il calore del suo ventre


eravamo sullo stesso ramo insieme


eravamo sullo stesso ramo


caduti dallo stesso ramo ci siamo separati


e tra noi il tempo è di cent'anni


di cent'anni la strada


e da cent'anni nella penonbra


corro dietro a te.


Nazim Hikmet

venerdì 19 ottobre 2007

Canzone erotica in tono di elegia lamentosa


Tutta l'oscurità di notti senza luna


nell'anima è addensata in un fior di lamento.


Nel calice d'acciaio essenze dei Mai Più,


e i petali si tingono d'un'elusa realtà.


La bocca salda e rosa non sentirà il contatto


delle mie labbra stanche di dare baci al vento.


Né le mani assetate nel mio atto dorato


vi lasceran violette recise nella carne.


Sul roveto fiorito restò la mia agonia


scorticata e ferita di Chopin e di piano,


cominciata in un ritmo sessuale e sereno.


E lontano la dea della Malinconia


taglia il mio fiore amaro con la sua calda mano,


imbiancandomi il capo con rose di memoria.



Federico Garcìa Lorca

Khorakhanè (A Forza Di Essere Vento)




Il cuore rallenta la testa cammina
in quel pozzo di piscio e cemento
a quel campo strappato dal vento
a forza di essere vento

porto il nome di tutti i battesimi
ogni nome il sigillo di un lasciapassare
per un guado una terra una nuvola un canto
un diamante nascosto nel pane

per un solo dolcissimo umore del sangue
per la stessa ragione del viaggio viaggiare
Il cuore rallenta e la testa cammina
in un buio di giostre in disuso

qualche rom si è fermato italiano
come un rame a imbrunire su un muro
saper leggere il libro del mondo
con parole cangianti e nessuna scrittura

nei sentieri costretti in un palmo di mano
i segreti che fanno paura
finché un uomo ti incontra e non si riconosce
e ogni terra si accende e si arrende la pace

i figli cadevano dal calendario
Yugoslavia Polonia Ungheria
i soldati prendevano tutti
e tutti buttavano via

e poi Mirka a San Giorgio di maggio
tra le fiamme dei fiori a ridere a bere
e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi
e dagli occhi cadere

ora alzatevi spose bambine
che è venuto il tempo di andare
con le vene celesti dei polsi
anche oggi si va a caritare

e se questo vuol dire rubare
questo filo di pane tra miseria e sfortuna
allo specchio di questa kampina
ai miei occhi limpidi come un addio

lo può dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca
il punto di vista di Dio

Cvava sero po tute
i kerava
jek sano ot mori
i taha jek jak kon kasta

Poserò la testa sulla tua spalla
e farò
un sogno di mare
e domani un fuoco di legna

vasu ti baro nebo
avi ker
kon ovla so mutavia
kon ovla

perché l'aria azzurra
diventi casa
chi sarà a raccontare
chi sarà

ovla kon ascovi
me gava palan ladi
me gava
palan bura ot croiuti

sarà chi rimane
io seguirò questo migrare
seguirò
questa corrente di ali


F.De Andrè

giovedì 18 ottobre 2007

Poesia...


La poesia non cerca seguaci,

cerca amanti

F.Garcia Lorca



Considerazioni personali



Ciao a tutti!
Devo dire che sono proprio sorpresa del successo di questo blog...
Come avete avuto modo di vedere, questo è un blog prettamente poetico, non solo di poesia intesa in senso proprio, cioè componimento in versi..ma di tutto ciò che per me è poesia, sia essa una canzone, un'immagine, una frase, oppure anche solo una semplice parola....
Poesia è per me tutto ciò che mi emoziona, che mi fa piangere...
Le mie scelte sono di solito dettate da quello che VIVO in quel determinato momento, da quello che sento, da quello per cui piango...o rido.
Spesso mi ritrovo in un titolo, in un verso, in una melodia...
Chi mi conosce, sa bene che ogni parola, ogni frase, ogni verso, ogni canzone la faccio mia per le emozioni che risveglia in me, per le sensazioni che mi fa provare, per la passione che accende...
Sono felice di avere trovato tante persone che condividono questo mio modo di sentire...
Ho condiviso con voi anche alcuni versi scritti da me, versi che avevo tenuto nascosti...
versi sentiti sulla mia pelle, provati, sofferti...
Ve li ho mostrati con semplicità e fiducia con tutta la loro sofferenza e con tutto il loro dolore;
non è un caso che Alda Merini, in una delle sue bellissime poesie, rappresenti in modo così perfettamente azzeccato il vero significato della poesia, e lo fa con queste semplici parole:

" Le più belle poesie si scrivono sopra le pietre..."

Presi il mio cuore...


Presi il mio cuore

e lo posi nella mia mano

lo guardai come chi guarda

grani di sabbia o una figlia.



Lo guardai pavido e assorto

come chi sa d'esser morto;

con l'anima solo commossa

del sogno e poco della vita.



F.Pessoa

mercoledì 17 ottobre 2007

Amo tutto ciò che è stato...


Amo tutto ciò che è stato,

tutto quello che non è più,

il dolore che ormai non mi duole,

l'antica e erronea fede,

l'ieri che ha lasciato dolore,

quello che ha lasciato allegria

solo perché è stato, è volato

e oggi è già un altro giorno.


F.Pessoa

martedì 16 ottobre 2007

I bambini imparano ciò che vivono


I bambini imparano ciò che vivono.


Se un bambino vive nella critica


impara a condannare.


Se un bambino vive nell'ostilità


impara ad aggredire.


Se un bambino vive nell'ironia


impara ad essere timido.


Se un bambino vive nella vergogna


impara a sentirsi colpevole.


Se un bambino vive nella tolleranza


impara ad essere paziente.


Se un bambino vive nell'incoraggiamento


impara ad avere fiducia.


Se un bambino vive nella lealtà


impara la giustizia.


Se un bambino vive nella disponibilità


impara ad avere una fede.


Se un bambino vive nell'approvazione


impara ad accettarsi.


Se un bambino vive nell'accettazione e nell'amicizia


impara a trovare l'amore nel mondo.


Doret's Law Nolte

lunedì 15 ottobre 2007

Spazio spazio io voglio...


Spazio spazio io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita;
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch'io lanci un urlo inumano,
quell'urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.


A.Merini

sabato 13 ottobre 2007

Non posso esistere senza di te...


Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:
la mia vita sembra che si arresti lì,
non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.

In questo momento ho la sensazione
come di dissolvermi:
sarei estremamente triste
senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.

Mi hai rapito via l'anima con un potere
cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi;
e anche dopo averti veduta
mi sforzai spesso di ragionare
contro le ragioni del mio amore.

Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.



J.Keats

venerdì 12 ottobre 2007

Non disprezzare...


Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza

L’umile, il non visto, il fioco, il silenzioso

Perché quando saranno passati amori e battaglie

Nell’ultimo camminare, nella spoglia stanza



Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara

Ma braci, un sorso d’acqua, una parola sussurrata, una nota

Il poco, il meno il non abbastanza


S.Benni

giovedì 11 ottobre 2007

Le più belle poesie...


Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da argenti
della divina follia.
Così, pazzo criminale qual sei
tu detti versi all’umanità,
i versi della riscossa
e le bibliche profezie
e sei fratello a Giona.
Ma nella Terra Promessa
dove germinano i pomi d’oro
e l’albero della conoscenza
Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.
Ma tu sì, maledici
ora per ora il tuo canto
perché sei sceso nel limbo,
dove aspiri l’assenzio
di una sopravvivenza negata.

da "La Terra Santa" 1983, Alda Merini

Itaca

Dedicato a tutti i sognatori e a coloro che, come me,
sono sempre alla ricerca...



Se per Itaca volgi il tuo viaggio,
fa voti che ti sia lunga la via,
e colma di vicende e conoscenze.
Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi
o Poseidone incollerito: mai
troverai tali mostri sulla via,
se resta il tuo pensiero alto e squisita
è l'emozione che ci tocca il cuore
e il corpo. Né Lestrigoni o Ciclopi
né Poseidone asprigno incontrerai,
se non li rechi dentro, nel tuo cuore,
se non li drizza il cuore innanzi a te.

Fa voti che ti sia lunga la via.
E siano tanti i mattini d'estate
che ti vedano entrare (e con che gioia
allegra) in porti sconosciuti prima.
Fa scalo negli empori dei Fenici
per acquistare bella mercanzia,
madrepore e coralli, ebani e ambre,
voluttuosi aromi d'ogni sorta,
quanti più puoi voluttuosi aromi.
Recati in molte città dell'Egitto,
a imparare dai sapienti.

Itaca tieni sempre nella mente.
La tua sorte ti segna a quell'approdo.
Ma non precipitare il tuo viaggio.
Meglio che duri molti anni, che vecchio
tu finalmente attracchi all'isoletta,
ricco di quanto guadagnasti in via,
senza aspettare che ti dia ricchezze.

Itaca t'ha donato il bel viaggio.
Senza di lei non ti mettevi in via.
Nulla ha da darti più.

E se la ritrovi povera, Itaca non t'ha illuso.
Reduce così saggio, così esperto,
avrai capito che vuol dire un'Itaca.



C.Kavafis

martedì 9 ottobre 2007

gmg 2000: I was there

Una delle esperienze più belle della mia vita...

lunedì 8 ottobre 2007

Ho pena delle stelle...


Se mi vedeste ora, sto sbuffando.
Tante, troppe cose da fare, da pensare...
I bambini sono all'asilo.Sta arrivando Natalia, abbiamo il concorso all'università tra qualche giorno, dobbiamo rivedere assieme qualcosa...
Poi...c'è l'esame da preparare per dicembre...Ho paura (ma di cosa poi?)
Vai a capire tu i reconditi meandri del cervello umano.Penso troppo. Lo so, sono sempre stata così, sono fatta così.Sempre domande, sempre grandi interrogativi.
Sono già stanca stamattina...
Vedremo...

Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo...
Ho pena delle stelle.

Non ci sarà una stanchezza
delle cose,
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio?

Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
l'essere triste lume o un sorriso...

Non ci sarà dunque,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un'altra specie di fine,
o una grande ragione:
qualcosa così, come un perdono?

F.Pessoa

sabato 6 ottobre 2007

Su ragione e passione



E ancora la sacerdotessa parlò e disse:
Parlaci della Ragione e della Passione.

E lui rispose dicendo:
La vostra anima è sovente un campo di battaglie
dove giudizio e ragione muovono guerra all'avidità e alla passione.
Potessi io essere il pacificatore dell'anima vostra,
che converte rivalità e discordia in unione e armonia.
Ma come potrò, se non sarete voi stessi i pacificatori,
anzi gli amanti di ogni vostro elemento?

La ragione e la passione sono il timone e la vela
di quel navigante che è l'anima vostra.
Se il timone e la vela si spezzano,
non potete far altro che, sbandati, andare alla deriva,
o arrestarvi nel mezzo del mare.
Poiché se la ragione domina da sola, è una forza che imprigiona,
e la passione è una fiamma che, incustodita,
brucia fino alla sua distruzione.
Perciò la vostra anima innalzi la ragione fino alla passione più alta,
affinché essa canti,
E con la ragione diriga la passione,
affinché questa viva in quotidiana resurrezione,
e come la fenice sorga dalle proprie ceneri.

Vorrei che avidità e giudizio fossero per voi
come graditi ospiti nella vostra casa.
Certo non onorereste più l'uno dell'altro,
perché se hai maggiori attenzioni per uno perdi la fiducia di entrambi.
Quando sui colli sedete alla fresca ombra dei pallidi pioppi,
condividendo la pace e la serenità dei campi e dei prati lontani,
allora vi sussurri il cuore:
"Nella ragione riposa Dio".
E quando infuria la tempesta e il vento implacabile scuote la foresta,
e lampi e tuoni proclamano la maestà del cielo,
allora dite nel cuore con riverente trepidazione:
"Nella passione agisce Dio".
E poiché siete un soffio nella sfera di Dio e una foglia nella sua foresta,
voi pure riposerete nella ragione e agirete nella passione.



K.Gibran



venerdì 5 ottobre 2007

Sul matrimonio


Allora Almitra di nuovo parlò e disse:
Che cos'è il Matrimonio, maestro?

E lui rispose dicendo:
Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di Dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
E tra voi danzino i venti dei cieli.

Amatevi l'un l'altro, ma non fatene una prigione d'amore:
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da un'unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.

Donatevi il cuore, ma l'uno non sia di rifugio all'altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini;
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.



K.Gibran

giovedì 4 ottobre 2007

L'ultimo gesto di un clown


Con il sorriso dipinto di un clown
l'ultima scena la faccio per te
per una
vita dovrai ricordare
l'attimo in cui hai perso me.
L'indifferenza totale che tu
da gran signore giocavi con me,
vedi che
anch'io la so recitare
e caso strano fa male anche a te,
chissà perchè tu che eri un re.
E mi vorrai come allora
perchè uscendo dalla porta ho riso ancora
perchè il cuore paga chi non soffre mai e
e mi vorrai di più ancora,
bella stupida convinta che l'amore
fosse dire a
quel telefono "dai, suona se puoi,
fa che sia lui, fa che sia lui".
E poi c'è un ultimo gesto del clown
che non vedrai, che io tengo per me,
togliere questo sorriso e gridare
che t'amo ancora ma non lo saprai e
e mi vorrai come allora
perchè uscendo dalla porta ho riso ancora
perchè il cuore paga chi non soffre mai e
e mi vorrai di più ancora,
bella stupida convinta che l'amore
fosse dire a
quel telefono "dai, suona se puoi,
fa che sia lui, fa che sia lui",
fosse dire a quel telefono "dai, suona se puoi,
fa che sia lui, fa che sia lui"


Mina

RESUSCITÓ


mercoledì 3 ottobre 2007

Sei nell'anima

A uno sconosciuto


Sconosciuto che passi! Tu non sai con che desiderio ti guardo,
Devi essere colui che cercavo, o colei che cercavo (mi arriva come un sogno),
Sicuramente ho vissuto con te in qualche luogo una vita di gioia,
Tutto ritorna, fluido, affettuoso, casto, maturo, mentre passiamo veloci uno vicino all'altro,
Sei cresciuto con me, con me sei stato ragazzo o giovanetta,
Ho mangiato e dormito con te, il tuo corpo non è più solo tuo né ha lasciato il mio corpo solo mio,
Mi dai il piacere dei tuoi occhi, del tuo viso, della tua carne, passando,
In cambio prendi la mia barba, il mio petto, le mie mani,
Non devo parlarti, devo pensare a te quando siedo in disparte o mi sveglio di notte, tutto solo,
Devo aspettare, perché t'incontrerò di nuovo, non ho dubbi,
Devo vedere come non perderti più.



Walt Whitman

martedì 2 ottobre 2007

Trova il tempo...


Trova il tempo di pensare
Trova il tempo di pregare
Trova il tempo di ridere
È la fonte del potere
È il più grande potere sulla Terra
È la musica dell'anima.

Trova il tempo per giocare
Trova il tempo per amare ed essere amato
Trova il tempo di dare
È il segreto dell'eterna giovinezza
È il privilegio dato da Dio
La giornata è troppo corta per essere egoisti.

Trova il tempo di leggere
Trova il tempo di essere amico
Trova il tempo di lavorare
E' la fonte della saggezza
E' la strada della felicità
E' il prezzo del successo.

Trova il tempo di fare la carità
E' la chiave del Paradiso.


Madre Teresa di Calcutta
(Iscrizione trovata sul muro
della Casa dei Bambini di Calcutta.)

Imparerai...


Dopo un po’ di tempo imparerai
la differenza tra dare una mano ed incatenare un cuore…
ed imparerai che amore non significa appoggiarsi,
e che stare insieme non significa sicurezza…
imparerai che i baci non sono contratti e i doni non sono promesse…
imparerai ad accettare i tuoi fallimenti a testa alta e con lo sguardo in avanti,
con la grazia di un adulto e non con la tristezza di un bambino…
ed imparerai a costruire oggi il tuo sentiero,
perché il terreno di domani è incerto ed il futuro ha la cattiva abitudine di cadere nel vuoto… Dopo un po’ di tempo imparerai
Che il sole brucia se ti esponi troppo…
Accetterai che le buone persone possono ferirti qualche volta,
e che avranno bisogno del tuo perdono…
imparerai che parlare può alleggerire i dolori dell’anima…
scoprirai che ci vogliono anni per costruire la fiducia
ed appena qualche secondo per distruggerla…
e che potresti fare cose di cui ti pentirai per il resto della tua vita…
Imparerai che le vere amicizie Continuano a crescere nonostante le distanze…
E che non importa quello che hai nella vita, ma chi hai nella vita…
e che gli amici sono la “famiglia” che ci è permesso di scegliere…
Imparerai che non dobbiamo cambiar amici
Ma essere disposti ad accettare che gli amici possono cambiare…
Ti renderai conto Che puoi passare bei momenti con i tuoi amici,
facendo tutto o niente, solo per il piacere della loro compagnia…
Scoprirai che forse passi meno tempo di quello che vorresti con le persone che ami,
perciò devi sempre lasciarle con parole affettuose perché non sai mai quando le rivedrai… Imparerai che le circostanze e l’ambiente ci influenzano,
ma noi siamo gli unici responsabili di quello che facciamo…
ed imparerai che non devi per forza confrontarti con gli altri ma col tuo meglio…
Scoprirai che si perde tanto tempo Per arrivare ad essere ciò che vuoi essere,
e che il tempo è breve…
Imparerai che non è importante dove sei arrivato bensì dove stai andando,
qualsiasi luogo esso sia…
Imparerai che se non avrai il controllo della tua vita altri lo avranno per te…
e che essere flessibili non significa essere deboli o non avere personalità,
perché non importa quanto delicata o fragile sia una situazione;
ci sono sempre due strade…
Imparerai che gli eroi Sono le persone che hanno fatto quello che era necessario fare
Senza aver paura delle conseguenze…
Imparerai che la pazienza ha bisogno di molta pratica…
Scoprirai che alcune volte La persona che ti aspetti ti dia un calcio quando cadi
Sarà una delle poche che ti aiuterà a rialzarti…
Imparerai che maturare non centra nulla con l’età,
ma ha a che fare con quello che hai imparato dalle tue esperienze…
imparerai che i tuoi genitori fanno parte di te più di quello che pensi..
imparerai che non si deve mai dire a nessuno che i suoi sogni sono stupidi
perché sarebbe una tragedia se lo credesse ed il suo futuro sarebbe senza speranze…
Imparerai che quando sei in collera hai il diritto di esserlo,
ma non hai il diritto di essere crudele…
imparerai che ci sono persone che ci amano ma non sanno dirlo…
imparerai che non sempre ti basta essere perdonato,
ma che qualche volta dovrai imparare a perdonarti…
imparerai che con la stessa severità con la quale giudichi anche tu un giorno sarai giudicato… imparerai che non importa in quanti pezzi si è rotto il tuo cuore,
il mondo non si ferma aspettando che tu lo ripari…
Imparerai che il tempo non può tornar indietro e quindi
devi seminare il tuo giardino ed abbellire la tua anima oggi,
senza aspettare che qualcuno colori il tuo tempo…
…Allora capirai che puoi resistere a tutto,
che sei forte e che puoi arrivare molto più lontano di quello che pensavi
quando credevi di non farcela…
e capirai che nella vita non devi farti guidare
dalla paura di perdere quello che avrai conquistato,
ma devi avere solo il coraggio di affrontarla…..

Shakespeare

Il guardiano di greggi


Sono un guardiano di greggi.
Il gregge è i miei pensieri.
E i miei pensieri sono tutti sensazioni.
Penso con gli occhi e con gli orecchi
e con le mani e i piedi
e con il naso e la bocca.

Pensare un fiore è vederlo e odorarlo
e mangiare un frutto è saperne il senso.

Perciò quando in un giorno di calura
sento la tristezza di goderlo tanto,
e mi corico tra l'erba
chiudendo gli occhi accaldati,
sento tutto il mio corpo immerso nella realtà,
so la verità e sono felice.

da Il Guardiano di greggi, F.Pessoa

lunedì 1 ottobre 2007

Ogni mio istante


Sei come vorrei

che fossi io

amore mio

senza paure

fai sempre di me

quello che vuoi


a modo mio


senza rancore


se cado giù
sei mia

risalgo e tu
sei mia

lascia che sia


come vorrei


ogni mio istante


sei come vorrei

che fossi io


amore mio


senza paure


fai
sempre di me

quello che vuoi


a modo mio

senza rancore


voglio di più


e sei mia


non chiedo di più

e sei ancora mia


ma lascia che sia


come vorrei


ogni mio istante


ogni mio istante

ogni mio istante

sai
come vorrei

che fossi io


amore mio


a dirti addio


Negramaro

Il venditore di storie


La mia testa ribolle.
È come un gorgoglio di centinaia e centinaia di nuove idee.
Continuano incessantemente a sgorgare.
Fino a un certo punto è forse possibile controllare i pensieri,
ma difficilmente si riesce a non pensare.
L'animo ribolle di idee stravaganti;
non arrivo neppure a fissarle che subito vengono rimpiazzate da nuove idee.
Non riesco a evitare che i pensieri si confondano.
Raramente sono in grado di ricordare quello che ho pensato.
Prima che arrivi a riflettere su un'ispirazione,
succede sempre che questa si trasformi in un'idea ancora migliore,
ma anch'essa talmente evanescente nella sua essenza che mi devo sforzare di metterla al riparo dalla vulcanica eruzione di trovate sempre nuove...


J. Gaarder