Devo raccontare lentamente. Con calma, senza fretta. Aspettare che le parole si stacchino dal profondo di me stessa, vaghino un po', mi arrivino in gola ed escano come un soffio, un respiro come un altro, un'azione che compiamo migliaia di volte al giorno, una certezza. Per una volta, non farmi incalzare, non cedere al quotidiano, negarmi all'occupazione principale di noi tutti, ogni mattina: riempire le nostre vite, fingerci Dio, fare gli idioti.
Nathacha Appanah, Le nozze di Anna
1 commento:
è bellissima...
non la conoscevo...
bona domenica Penelope...
Ciao...
Nino
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