lunedì 24 settembre 2007



...Sì ...l'Inferno! Non è sempre là che devono finire, prima o poi, in questa vita o nell'altra, tutti coloro che hanno gioito di voluttà sconosciute alla gente comune?
All'innamorato tocca l'indifferenza; al giocatore, l'indigenza; all'ambizioso, l'incapacità; all'artista, l'anonimato e la malevolenza; al pigro, la cupidigia; all'avaro, il dissesto, e al goloso, la sazietà. Ma può esserci un inferno per una mania innocente che si nutre di se stessa e che fa onore alle lettere e alla patria, facendo sopravvivere quattro o cinque attività produttive? Non l'avrei creduto.
Eppure uno ce n'è. Lo so adesso, perché ci sono stato:
"Sono io colui che ritorna dall'Inferno del bibliofilo".


C.Asselineau,L'inferno del bibliofilo

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