venerdì 4 luglio 2008

Il messaggio del petalo di rosa


Il Maestro dei Maestri, il Grande Guru, traboccava di ricchezza interiore.
E siccome la sua anima traboccava, suo scopo e suo desiderio era di riversare sugli altri l'abbondanza della sua saggezza, disperdendo le tenebre dell'ignoranza.
Ma difficilmente qualcuno accetta di essere l'oggetto si cui si riversa uno straripamento. Anzitutto, perché tutti credono di essere già tanto colmi da averne d'avanzo; e poi, essere "straripati", ossia disturbati, non manca di suscitare un po' di sgomento.

Avvenne così che un giorno il Grande Guru si recò a visitare il luogo di ritiro dove parecchi monaci Sufi vivevano in grande concentrazione spirituale. L'arrivo del Maestro suscitò grande subbuglio.

"Misericordia", dicevano i monaci, "costui vorrà ancora farci imparare qualcosa? Abbiamo già il nostro da fare a non dimenticare quello che sappiamo.
E poi, qui dentro siamo già in troppi. Ognuno vuol dire la sua e si finisce col non capirci niente. Facciamogli dunque comprendere, con qualche segno che non lo offenda, che il nostro convento è al completo, che non c'è posto per lui".

Perciò il Capo dei Sufi gli fece portare una coppa ricolma di latte, volendo significargli: questo luogo è già sovraffollato di maestri spirituali, non c'è posto per te.

Quando la coppa gli venne presentata, il Grande Guru la osservò, poi sorrise, e, colto un petalo di rosa, lo depose a galleggiare sul latte.

Il messaggio voleva significare che come il petalo di rosa galleggiava sul latte senza farlo straripare dalla ciotola, così anche in quel luogo la sapienza del Maestro poteva trovar posto senza sconvolgere le coscienze.

Il messaggio fu compreso, e le porte del romitaggio vennero spalancate di fronte all'ospite sacro.

(Baba Bedi [Guru Baba Nanak])

La saggezza è come l'orizzonte: più ci si avvicina ad esso, più retrocede (Inayat Khan).

7 commenti:

digito ergo sum ha detto...

che poi, mi dico, a leggere queste storie sufi-zen, uno c'ha sempre da imparare. eppoi, a cambiare ottica, c'ha tutto da imparare.

un abbraccio

Alberto ha detto...

Questa volta ho letto solo il titolo*
perché i petali di rosa sono legati a molti miei corteggiamenti passati e adesso mi fa troppo male ricordare certe situazioni, soprattutto perché al momento sono più solo di chi è solo... :-/

Meno male che posso contare almeno sulle buone parole (e intenzioni - ndr) delle mie amicizie virtuali. ;-)

Un abbraccio malinconico :-)

P. S.
* prometto che presto tornerò, leggerò tutto il post e lo commenterò per il suo contenuto e non per quello che mi evoca. ;-)

berry write ha detto...

giusto!
Le parole, a volte, sono superflue.
Racconta più uno sguardo o un foglio scritto?

Alberto ha detto...

Letto e riletto.
E contento di averlo fatto! ;-)

Un abbraccio silenzioso :-)

Anonimo ha detto...

Bella, non la conoscevo proprio...
UN ABBRACCIO.
PS-> PASSA OGNI TANTO DAL MIO BLOG E SOPRATTUTTO LASCIA UNA TRACCIA DEL TUO PASSAGGIO.

Anonimo ha detto...

Ciao Penelope... credo di essere tornato...

Viviana B. ha detto...

E anche questa volta le tue parole mi han fatto accaponar la pelle...