giovedì 21 febbraio 2008
La bottega dell'orefice
Le fedi non rimasero in vetrina.
L'orefice ci guardò a lungo negli occhi
Saggiando per l'ultima volta il prezioso metallo
diceva cose profonde. In modo sorprendente
si fissavano nella mia memoria.
Il peso di queste fedi d'oro
- così disse - non è il peso del metallo.
Questo è il peso specifico dell'essere umano,
di ognuno di voi
e di voi due insieme.
Ah, il peso specifico di un'essere umano !
Potrebbe essere ancora più gravoso
e insieme più inafferrabile ?
E' questo il peso della gravità costante
legata al nostro breve volo.
Il volo prende forma di spirale, di ellisse...
Ah, il peso specifico dell'uomo !
Questa incrinatura, questo gorviglio, questo fondo,
questo appigliarsi, quando divene tanto difficile
distogliere il cuore, il pensiero.
E in mezzo a tutto questo - la libertà,
una libertà, talvolta follia,
la follia di libertà che si impiglia nel groviglio.
E in mezzo a tutto questo - l'amore
che sgorga dalla libertà
come una sorgente dal suolo.
Ecce Homo ! Non è limpido
né solenne
né semplice
semmai - mistero.
Questo, un uomo solo - e due ?
e quattro, e cento, e un milione ??
Moltiplica tutto questo
(moltiplica la grandezza per la debolezza)
- e avrai il risultato dell'umanità,
il risultato della vita umana.
Karol Wojtyla - Giovanni Paolo II
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